In
merito ai lavori di abbattimento e di ricostruzione delle nicchie del cimitero
vescovile e sulle forti contraddizioni emerse avevo già chiesto precedentemente
che si facesse chiarezza una volta e per tutte.
Ancora oggi non si è a conoscenza della verità di un contributo
richiesto dalla Diocesi e sulle spese che dovrebbero affrontare i cittadini
concessionari o eredi dei loculi, i quali nel frattempo hanno deciso
legittimamente di tutelarsi ingaggiando un avvocato civilista.
Si aspetta di comprendere in modo concreto questioni riprese più
volte anche dagli organi di stampa locale e sollevate durante il consiglio
comunale del 28 gennaio da alcuni consiglieri di opposizione che hanno definito
l'atto illegittimo in quanto:
- Tale atto non sembra essere in linea con il Piano Regolatore Cimiteriale;
- L'atto di concessione del Comune alla Diocesi per il Cimitero Vescovile risulta essere successivo al Decreto Regio 1265 del 1934 che non consente l'ampliamento o la costruzione di cimiteri particolari successivi all'entrata in vigore di tale decreto;
- E infine perché l'autorizzazione a costruire rilasciata risulterebbe non in linea con il piano paesistico in quanto interessa un'area P.I.R. (Protezione Integrale di Restauro) per la quale sono consentiti esclusivamente lavori per la manutenzione ordinaria e straordinaria, conservazione e restauro.
In assenza di risposte risolutive su quanto si è appreso in questi mesi di tensioni risulta estremamente difficile per i cittadini comprendere ciò che sta accadendo.
Sarebbe opportuno quindi che l'Amministrazione Comunale, la
Curia e tutti gli uffici burocratici e amministrativi competenti facessero
chiarezza una volta e per tutte su questa vicenda che a distanza di 8 mesi e
per la proporzioni che sta assumendo finirà sicuramente in un'aula di
tribunale.
Stefano Ioffredo
Segretario cittadino di Sinistra Italiana di Pozzuoli
Segretario cittadino di Sinistra Italiana di Pozzuoli
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